Analisi del sondaggio di zonavarese
Finalmente, dopo lunghe giornate in cui i nostro potentissimi software hanno elaborato un’infinita quantità di dati, siamo in grado di dare più informazioni sulle ricerche effettuate.
Chi ha risposto?
Quasi duemila persone hanno completato il sondaggio, anche se le risposte complete sono state poco più della metà (costava tanta fatica arrivare in fondo vero?). Si può notare un certo equilibrio tra ex (29%) e non scout (30%), con gli scout leggermente avvantaggiati (41%). La maggior parte dei rispondenti sono femmine (61%), mentre la fascia d’età più rappresentata e quella tra i 21 e i 30 anni (all’incirca la metà). Pochi i fratellini e sorelline del branco, una ventina indicativamente. Più del previsto gli over 51 (180), tra cui vecchie glorie dello scoutismo locale che hanno potuto ricordare con il nostro sondaggio i bei tempi andati.
Da dove?
Come facilmente prevedibile, il 75% dei partecipanti proviene dalla Lombardia, e in particolare dalla nostra provincia. Nonostante ciò, siamo felici di constatare che zonavarese ha interazioni anche con l’estero (7) e qualche amico/conoscente anche in altre zone d’Italia: Liguria (53), Emilia-Romagna (50), Veneto (66) e Sicilia (38) le regioni più rappresentate. Tra i nostri gruppi scout, complimenti al Gallarate 1 per essere il più rappresentato, seguito a poca distanza dal Somma Lombardo 1 e Luino.
… un po’ di cultura scout
Cerchiamo ora di rispondere alle domande legate più alla “cultura scout” che all’esperienza personale, per capire quanto i nostri partecipanti siano preparati. Riguardo dove sia nato lo scoutismo, pochi dubbi, con il 90% di risposte corrette (Regno Unito); la risposta sbagliata più gettonata è stata USA. Percentuale ancora più elevata di risposte corrette su chi sia il fondatore del movimento scout: il caro Sir Robert Baden-Powell porta a casa il 94% delle risposte, con S. Francesco in seconda posizione con 20 risposte. Situazione simile anche riguardo quando sia nato lo scoutismo e dove sia presente: le risposte esatte (“all’inizio del ‘900” e “in tutto il mondo”) predominano nettamente sulle altre. Forse non tutti sanno però ciò che serve per essere parte della grande famiglia scout: non basta condividerne i valori (ben 441 risposte), cosa che certamente ti renderebbe un nostro caro amico e persona molto simpatica, ma bisogna recitare una promessa (695).
Personaggi famosi scout
Arriviamo dunque alla parte più attesa del sondaggio. Quali dei personaggi famosi indicati siano stati scout. Il più votato è stato Jovanotti (790), ed effettivamente il noto cantante è stato scout, e l’ha dichiarato più volte. Tante preferenze anche per Bill Gates (423), J.F. Kennedy (368), e Paul McCartney (217): tutti sono stati scout. Silvio Berlusconi (35), Donald Trump (42), Elettra Lamborghini (76) raccolgono pochi voti, e non può essere altrimenti visto che non sono stati scout. Invece hanno ricevuto poca fiducia tre donne quali Taylor Swift (86), Hillary Clinton (91) e la regina Elisabetta (109) che invece sono state scout nei loro paesi. Pensate che la sovrana del Regno Unito è anche capo onorario della Scout Association, come stabilito addirittura da B.P.
Cosa pensano di noi i non-scout
Il 77% dei non-scout dichiara di conoscere il mondo scout, ma solo il 49% pensa di sapere chiaramente cosa facciano gli scout. E’ interessante notare come le conoscenze di questo mondo derivino perlopiù da rapporti diretti, come amici/conoscenti (68%). Forse sintomo che lo scoutismo dovrebbe cercare di meglio integrarsi e farsi conoscere sul territorio. In ogni caso, i rispondenti affermano che lo scoutismo goda di buona reputazione (81%); per più di 200 persone l’incontro con scout è stato positivo.
Ma cosa fanno gli scout?
Le risposte dei non-scout si concentrano soprattutto su due aspetti: natura e formazione. Nel primo aspetto si intendono attività come camminare, giochi di sopravvivenza, vita da campeggio, attività nel verde. Nella formazione troviamo attività come il servizio, la crescita personale, l’educazione dei più piccoli.
Su questo punto le risposte di chi ha effettivamente praticato lo scoutismo sono pressoché le stesse, evidenziando però di più il valore del servizio e di cittadinanza attiva.
Cos’ha lasciato a chi lo ha praticato?
Lo scoutismo ha avuto un forte impatto sulla vita di chi lo ha praticato: più di 700 persone hanno risposto dall’otto in su su una scala da zero a dieci. Riassumendo le risposte aperte, secondo i rispondenti lo scoutismo è utile perché insegna le basi di vita e permette di fare esperienze che altrimenti non si farebbero da nessun’altra parte, fornisce un’apertura mentale perché insegna da piccola/o ad essere grande. L’ esperienza scout ha trasmesso valori come la responsabilità, l’indipendenza e la condivisione. E anche coraggio, fede, capacità di adattamento.
Considerazioni finali
Il sondaggio ha dunque mostrato come lo scoutismo possa essere una forte esperienza di vita e crescita. Non lascia indifferente chi si confronta con esso, nel bene o nel male. Visto l’interesse mostrato, gli scout potrebbero avere meno timore nel mostrarsi e nell’aprirsi alla società, per evitare che il pensiero comune cada in facili pregiudizi.
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