Il racconto della nostra avventurosa route nel Parco del Gran Sasso (Abruzzo) e il nostro cammino di comunità, oltre che in comunità
La route estiva del mio Clan, il Veliero II del gruppo scout Luino I, verso Campo Imperatore (Parco Nazionale del Gran Sasso) è iniziata nel migliore dei modi: anziché arrivare in Abruzzo in 6 ore, noi abbiamo preferito impiegarcene il doppio e arrivare giusto per l’ora di cena. Appena arrivati, il nostro focoso entusiasmo è stato momentaneamente spento dalla pioggia. Per ripararci abbiamo deciso di montare le tende e, come per magia, ecco il vento! In un attimo eravamo diventati un divertente intrattenimento per le persone che ci filmavano sedute comodamente nei loro caravan.
Dopo questo benvenuto, il sole, che ci aveva surriscaldato per tutto il viaggio in autostrada, è tornato da noi e ci ha permesso di cenare al tramonto in compagnia delle mucche.
Il vero inizio della route estiva
Il giorno seguente ci siamo incamminati verso Rifugio del Monte. È stata la giornata più stancante e questo ha aumentato la gratificazione ricevuta una volta arrivati in cima, sempre accolti da un magnifico tramonto abbinato perfettamente ai colori delle nostre tende. Durante la camminata si è aggiunta al gruppo Carolina, un teschio di mucca con molte forbicine incluse!
Il mattino seguente abbiamo assistito ad una testimonianza non prevista di un pastore che vive su quelle montagne da ormai 25 anni: voleva addirittura comprarci un caricatore a pannelli solari…
Spesso si dice che la strada giusta si trovi solo camminando, beh per noi non è andata così: il terzo giorno è stato il giorno delle strade sbagliate, come raccontato dal telegiornale della giornata (una simpatica cronaca presentata a turno da ognuno di noi). Dopo svariati tentativi siamo riusciti a raggiungere le cascate del Rio Arno.
In attesa di chi era andato invano alla ricerca di approvvigionamenti, ci siamo dilettati cantando accompagnati dal magico ukulele. Dopo cena, sdraiati nel buio più totale, abbiamo guardato le numerose (non per tutti) stelle cadenti e ognuno di noi ha raccontato un’immagine che descrivesse la giornata trascorsa. Personalmente è stato uno dei miei momenti preferiti, forse perché ci ha fatto capire che alla fine noi siamo come le stelle: brilliamo grazie a qualcosa che non si vede.
La fine del cammino (fisico)
Il quarto giorno è stato, per la gioia di molti, l’ultimo di cammino. Durante il tragitto per raggiungere l’amato Campo Imperatore abbiamo sostato per uno dei pranzi migliori della Route: ci siamo messi alla prova con indovinelli improbabili proposti dalla pattuglia intrattenimento e ci siamo dilettati in forme artistiche alternative con i tatuaggi con l’henné.
Arrivati a Campo Imperatore ognuno di noi ha cucito un piccolo veliero di stoffa e tutti insieme abbiamo cucito il grande Veliero grazie al tempo trovato per le attività, le riflessioni e le condivisioni.
L’attività inizialmente più odiata da tutti ma che si è rivelata molto utile è stato il dover dire un pregio e un difetto a ognuno di noi; affascinante come questo ci abbia aiutato a creare l’atmosfera adatta per la progettazione dei punti mancanti della Carta di Clan.
Il penultimo giorno è stato molto importante per la comunità: Greta ha preso la partenza e per questa grande occasione siamo stati raggiunti da altri membri del clan.
Come si è conclusa la route estiva
Tutte queste esperienze hanno aumentato l’unità all’interno del Veliero e così, l’ultimo giorno, sulla riva del mare toscano, abbiamo portato a termine la Carta, di cui andiamo molto fieri.
Dopo un meritato bagno in mare e il punto della strada, siamo ripartiti verso la quotidianità e, per non smentirci, ci abbiamo impiegato il doppio del tempo.
Lucia - Clan Veliero II, Luino I